PRAYOGA

di Tommaso Iorco
(autore tutelato S.I.A.E.)


Uno dei punti cardine del programma di Sri Aurobindo, consiste nell’esercitare la forza di volontà spirituale al punto da determinare dei cambiamenti oggettivi su persone o avvenimenti senza l’intervento di una azione fisica diretta. Come lui stesso scrisse in una lettera del 1913, si esercitò a lungo per arrivare a applicare una «pressione silenziosa su individui, gruppi o nazioni affinché agiscano secondo i sentimenti o le idee comunicate loro», e anche per mettere in moto «avvenimenti, azioni e risultati di azione per mezzo del puro potere di volontà silenzioso».
Per denominare questo triplice potere Sri Aurobindo utilizza, come solitamente accade, la terminologia sanscrita: “ishita” - “vashita” - “ishvarabhava” — questi tre poteri insieme costituiscono il “prayoga”. “Ishita” garantisce la sicura efficacia di un proposito senza un deliberato atto di volontà. “Vashtita” consiste nel concentrare la volontà su una persona (o su una cosa) per ottenere un determinato controllo. “Ishvarabhava” (altrimenti detto “aishvaryam”, padronanza, sovranità), è infine il potere stesso dell’Ishvara, del Divino supremo, che viene esercitato su una qualunque persona o cosa.


Sri Aurobindo incomincia con l’esercitare questi poteri divini nelle cose più minute, per poi estenderli — una volta ben consolidati — agli eventi mondiali. «La sadhana [la pratica yogica] deve anzitutto applicarsi alle cose di nessuna importanza, e soltanto dopo può applicarsi alla vita».
Il 9 febbraio 1911 troviamo per esempio sul suo diario (pagina 42 dei ‘Record of Yoga’) la seguente annotazione:
«Aishvaryam su una formica affinché abbandoni il proprio compito e torni indietro: riuscito dopo una breve persistenza nel movimento in avanti».

Un paio di giorni dopo, l’11 febbraio 1911 (pagina 43), allarga il proprio campo di applicazione del potere:
«Aishvaryam per ridare salute e vigore a S. [un discepolo] riuscito, perfino il tempo stabilito è risultato corretto».

Mentre il 13 febbraio 1911 (pagina 43) annota:
«Ishitasiddhi sul cane affinché mangi la carne che ha sempre rifiutato. Improvvisamente incomincia a mangiarla con gusto dopo un iniziale rifiuto».

È ovvio che questi diari servono a Sri Aurobindo esclusivamente come strumento di verifica per esercitare i vari poteri finché essi non raggiungono una perfezione a tutta prova. Dopodiché, quando Sri Aurobindo prende a utilizzarli su grande scala, smette di annotarli perché a quel punto non ha più dubbi sulla loro efficacia.

Ma è a partire dal 1913 che inizia a verificarsi una certa regolarità di questi poteri. 2 gennaio 1913 (pag. 178):
«È stato promesso Aishvaryasiddhi; il primo risultato è stato la riuscita dell’aishvarya compiuto alle 13:30 che Moni sarebbe venuto a preparare il the alle 15:10 del mio orologio. È venuto alle 15:11. Si tratta di un raro esempio, quasi il primo interamente chiaro e definito, di un aishvarya con un’esattezza di tempo perfettamente realizzatosi».

8 gennaio 1913 (pag. 185):
«Aishvarya sta acquisendo la sua piena forza in numerosi casi è ha ricominciato a mostrare esattezza nel dettaglio e in modo ripetuto, sebbene l’opposizione ancora predomina nello sthula akasha. […] Al tempo stesso c’è un movimento sensibile da parte del Para Tapas di espellere l’ostruzione generale e perseguire prontamente e in modo potente la totalità della siddhi.

Il 12 gennaio 1913 (pag. 192) notiamo come il campo di azione si allarga sugli eventi mondiali:
«I telegrammi di oggi mostrano in modo notevole l’azione del Potere e di vyapti-prakamya, in particolare

(1) nella rivendicazione italo-austriaca su Janina, Scutari e Prizrend nei confronti dell’Albania; (2) nella minaccia rumena verso i territori bulgari; (3) nell’atteggiamento risoluto dei turchi e soprattutto nel loro rifiuto di farsi intimidire dalla minaccia di una dimostrazione navale; (4) nell’azione relativamente lieve dei Poteri verso Adrianopoli. Tutte queste sono prove dell’azione accurata di ishita-vyapti-aishwarya nei dettagli; ma il risultato conclusivo resta ancora materia di disputa fra siddhi e asiddhi. Un esempio di risultato finale perfetto si è prodotto oggi nella questione dell’Insurance Act: la predisposizione di giurie in tutta la Gran Bretagna e il coinvolgimento di quindicimila dottori».

17 gennaio 1913 (pag. 208):
«Lo sviluppo conclusivo di Aishvarya è stato intrapreso in modo definitivo. Aishvarya è in effetti di tre tipi: 1, che crea una tendenza o produce un effetto, ma non necessariamente o non completamente si produce; 2, che produce un effetto finale, ma in modo lento, con difficoltà, contro una resistenza ostinata; 3, che produce un effetto finale non come un combattente, ma in modo vittorioso, come un sovrano. Il primo deve essere anzitutto eliminato dalla siddhi; il secondo deve essere preservato ancora per un po’, il terzo deve essere continuamente rafforzato finché rimpiazza gli altri».

27 gennaio 1913 (pag. 219):
«Aishvarya ha raggiunto la perfezione dei dettagli e sta ora incominciando ad agire automaticamente e senza sforzo nei suoi vari dominî, sebbene sia ancora fermamente ostacolata nel karma […] Aishvarya ha rigettato i residui dell’impulso e della lotta tamasici che ostacolava la sua perfezione del metodo e non gli rimane che liberarsi dei residui di ansietà tamasica e ashraddha in merito ai risultati».

16 giugno 1913 (pag. 260):
«Aishvarya può essere usato con maggiore familiarità e con una forza maggiormente sovrana — con shraddha, tejas e ishvarabhava. È ora pronto a produrre un determinato effetto, sebbene non sempre il completo e preciso effetto voluto».

29 giugno 1913 (pag. 272):
«Prove di un più possente aishvarya applicato a kriti [azione]. Shakti apollinea, che agisce tuttavia lentamente verso i propri risultati».

3 luglio 1913 (pag. 276):
«Aishvarya in serata ha mostrato un significativo aumento di forza alla sommità della sua azione».

6 luglio 1913 (pag. 280):
«Aishvarya cresce in modo considerevole e rapidamente in forza e efficacia, non più nel vecchio dominio delle principali esercitazioni (movimento di uccelli, animali, insetti, persone d’intorno) ma sulla più ampia scala della vita. Alcuni notevoli esempi si sono prodotti nel corso della giornata, per esempio l’agevole superamento dei problemi casalinghi e il cambio di atteggiamento dell’intermediario. Nel mondo esterno gli eventi dei Balcani mostrano una considerevole crescita nell’efficacia. Il potere terapeutico sta aumentando, per esempio nel caso del paziente isterico di Bharati che lui non è riuscito a curare nonostante gli strenui sforzi e il contatto personale, curato da me stesso in due giorni dopo una lontana e moderata applicazione della Volontà; il padre di Lebian dato per spacciato dal dottore, ha superato in meno di due giorni i suoi sintomi peggiori (costante difficoltà nella respirazione e, talvolta, difficoltà di emissione dell’urina); il giovane Dutambey, considerato un caso complesso, completamente curato fatto salvo di un sintomo residuo causato da un momento di cedimento causato da una sua imprudenza».

7 luglio 1913 (pag. 282):
«Un inizio del predominio di aishvarya è stato predetto e ha preso la forma di prayoga a tutta prima vittorioso, poi ostacolato da forze oppositrici della consueta resistenza, infine portato a compimento da improvvise circostanze inaspettate intervenendo e mostrando la mano diretta dell’Ishvara».

8 luglio 1913 (pag. 282):
«In serata aishvarya è riemerso con una forza e una efficacia accresciute, realizzandosi con una frequenza e persistenza finora mai accorse».

26 novembre 1913 (pag. 328):
«La forza di aishvarya mostra se stessa in una condizione di efficacia ben stabilita, anche se non ancora di una efficacia invariabile o perlomeno completa».

25 dicembre 1913 (pag. 360):
«Tutti i poteri stanno guadagnando in forza; aishvarya con vashita, non invariabilmente infallibile negli eventi, conosce tuttavia più successi che fallimenti, per lo meno nel sadhankshetra; ishita è meno potente, ma esercita una pressione concreta e spesso si realizza; aishvarya con ishita quando a efficacia si trova in una via di mezzo fra i due; aishvarya e vashita hanno anche un campo di applicazione involuto in ishita».

2 gennaio 1914 (pag. 373):
«Aishvarya e vashita sono rivivificati e, soprattutto il primo, hanno accresciuto il loro dominio sugli oggetti del Bhumaya Akasha. In precedenza aishvarya doveva generalmente ricorrere all’aiuto di vashita; questa dipendenza sta ora scomparendo. Ishita è ancora lento e incerto nei suoi risultati».

3 gennaio 1914 (pag. 374):
«Aishvarya-vashita che ha trionfato sulle intenzioni fisse dell’oggetto si sta ora manifestando in modo chiaro e potente. […] La Shakti sta ora manifestando ishita, ishita-vashita e vyapti effettiva, e ha immediatamente scoperto che gli attuali poteri inerenti, vaja, sono altrettanto forti quando le altre parti del tapas, ma essendo il sé dell’akasha meno abituato al loro impatto, non così pronto o accuratamente preciso come vashita, aishvarya-vashita o perfino il puro aishvarya. Tuttavia, la precisione e la rapidità sono stati preparati e scorti nell’azione; si svilupperanno presto nella dinamica attualità».

17 marzo 1914 (pag. 388):
«Aishvarya cresce in potere e persistenza, ma non ha ancora completo possesso del proprio dominio».

19 marzo 1914 (pag. 390):
«Aishvarya e ishita sono ora più potenti, sebbene ancora ostacolati da una opposizione intrinsecamente meno forte […]. In aishvarya, il bhava del servitore, che non ha nessun interesse personale separato nel risultato ma solo l’interesse del Signore, è diventato adesso definitivamente potente.»

9 aprile 1914 (pag. 433):
«Aishvarya-ishita-vashita mostra la poderosa perfezione dei suoi momenti migliori, i quali sono frequenti».

29 aprile 1914 (pagg. 457-458):
«Aishvarya eccetera sono ora liberate dalle tracce di egoismo e utilizzate come uno strumento del potere divino senza scelta di preferenza del risultato, insistenza sulla conoscenza del risultato o, se conosciuto, sulla sua perfezione o continuità. Inoltre, la cosa idealmente giusta è voluta senza curarsi dell’immediata attualità di possibile o eventuale sbocco e successo».

31 maggio 1914 (pag. 482):
«Nelle elezioni francesi una linea principale di Aishvarya si è compiuta, le altre sono operative ma solo lievemente efficaci, mostrandosi in alcuni dettagli inconsistenti e opposte fra di loro. Forte ostruzione».

13 giugno 1914 (pag. 492):
«Aishvarya sta ora agendo al 60 per cento del potere in movimenti consecutivi, ma solo dove non c’è una forte intenzione opposta di forze ostili passive contro di esso. Sta anche producendo circostanze per rettificare la forza ostile passiva; ma al momento non c’è alcun predominante potere di successo».

19 giugno 1914 (pag. 502):
«Aishvarya giunti a compimento:

1. accordo sui volontari irlandesi e loro crescita;
2. formazione del ministero francese;
3. recente sviluppo della guerra messicana;
4. azione della Turchia nella disputa greca;
5. L’ininterrotto progresso della soluzione in Sudafrica».

11 agosto 1914 (pag. 595):
«La forza di aishvarya in krti è evidente nell’azione, ma viene attaccata con successo nel risultato».

17 agosto 1914 (pag. 603):
«Krti ha finalmente riportato il successo in un grande numero di dettagli. Aishvarya si è compiuto in questi punti:

1. la disfatta dei tedeschi e il loro ripiego a Liège e Tongres.
2. L’imminenza di una battaglia navale nel Mare del Nord.
3. La vittoriosa resistenza del forte di Liège.
4. I successi francesi sulle frontiere della Lorrena.
5. Le vittorie russe su Bug e Dniester.
6. L’incontro da parte degli austriaci di Save e di Drina.
7. L’acquisto dei cruisers tedeschi da parte della Turchia.
8. Una ishita di lunga data, rafforzata recentemente dal pensiero, sull’autonomia della Polonia.
9. Le agitazioni socialiste a Berlino.
È solo in Alsazia che c’è stato un difetto di aishvarya; la austriaca dalla Serbia è stato un difetto temporaneo ora corretto. Al momento, è solo vashita che è realmente potente; è tempo che esso sia raggiunto da aishvarya. Ishita è ancora ostruito».

12 settembre 1914 (pag. 623):
«Aishvarya continua a crescere, vyapti effettiva è efficiente, ma ishita è difettoso. I tre devono essere uniti e fusi, affinché possano rappresentare l’energia divina».

15 settembre 1914 (pag. 616):
«La grande sconfitta della Germania soddisfa sia trikaladrishti sia aishvarya. Allo stesso modo, la vittoria russa, nonostante la grande resistenza durata diversi giorni».

1° dicembre 1914 (pag. 714):
«Aishvarya veramente efficace, soprattutto in relazione alla pioggia che si interrompe o diminuisce in risposta a ishita-aishvarya è talvolta cessa del tutto».

25 aprile 1915 (pag. 830):
«Generale preminenza di aishvarya-vashita, opposto alla resistenza, dopo un po' di tempo. Al momento, nessuna perfezione generale nel dettaglio. Il campo è ancora circoscritto».

2 maggio 1915 (pag. 835):
«Aishvarya traya cresce in forza e produce risultati più rapidi e precisi nel campo della sperimentazione, sebbene sia ancora soggetto a ostruzioni e contraddizioni».

14 maggio 1915 (pag. 842):
«La forza di aishvaryatraya è enormemente cresciuta».

21 maggio 1915 (pag. 848):
«Aishvarya-vashita è anch’esso diventato molto più potente. Ishita tende verso la medesima forza, ma non è ancora altrettanto decisiva».

21 febbraio 1920 (pag. 1193):
«Nella shakti il difetto che emerge è una mancanza di intensità di forza, aishvarya-bodha, hasya e shraddha nell’azione immediata della Shakti. Nessuno di questi difetti sono essenziali, ma imposti nel sistema dall’esterno per effetto di un’ombra della vecchia abitudine della mente fisica. Questi difetti devono essere ora definitivamente superati. C’è un effettivo inizio di conversione dell’attività circostante».

Nel 1932 Sri Aurobindo può affermare con sicurezza (in un carteggio privato): «Non ho mai constatato, alla fine, il fallimento di un mio solo volere al riguardo di un qualche evento importante nella gestione degli affari del mondo; benché, per realizzarlo, le forze universali possano impiegare parecchio tempo».