LA NUOVA GESTAPO

Che dire a proposito del voltafaccia Venet/Menato?
Satprem, che all’età di vent’anni venne arrestato dalla Gestapo e internato in un campo di concentramento, lamentava spesso che la Gestapo attuale, quella che si è insediata dopo la caduta del nazismo, ha abbandonato la sua uniforme — che la rendeva evidentemente troppo riconoscibile — e si è infiltrata dappertutto.
In una intervista al giornalista Frédéric de Towarnicki, Satprem rievoca l’arresto con queste parole:
«Eravamo stati traditi. C’era con noi un uomo del controspionaggio tedesco e non lo sapevamo. Ero partito in missione, proprio perché eravamo venuti a sapere che quell’uomo ci tradiva, e così ero andato a avvisare un certo numero di nostri compagni o agenti, e quello che andavo a avvertire era un altro traditore! Andavo da lui proprio per dirgli: “Fai attenzione, siamo stati traditi”, e quest’uomo era un altro traditore. Allora, appena sono uscito da casa sua, lui ha telefonato alla Gestapo. Mi trovavo forse a duecento metri dalla sua abitazione e stavo per prendere il tram, quando è arrivata a tutta velocità un’automobile della Kriminal Polizei, ne sono balzati fuori due tizi con la rivoltella in pugno e hop!, mi hanno spinto dentro la macchina» (da Sept jours en Inde avec Satprem — clicca qui per leggere la testimonianza di Satprem nell’originale francese).
Ecco. C’è un traditore da stanare al fondo di ognuno di noi.

Augusto Liberato
16 luglio 2007