È STATO DETTO SU

SAVITRI

di SRI AUROBINDO


Nella sezione inglese del sito, abbiamo voluto citare una serie di brevi recensioni su Savitri, provenienti dalla penna di una trentina di scrittori o artisti, i quali esprimono la loro più alta ammirazione nei confronti di questa sublime epopea. Proviamo qui a riportare la traduzione delle più pregnanti.


«Durante un arco di tempo di quasi cinquant’anni, Sri Aurobindo ha creato quella che è probabilmente la più vasta epopea in lingua inglese… Oso affermare che si tratta del più ampio, completo, meraviglioso e perfetto poema epico universale mai composto. Principia simbolicamente da un vuoto cosmico primordiale, passando attraverso l’oscurità e il travaglio terrestre, per giungere ai più elevati reami di esperienza spirituale e sopramentale, illuminando ogni principale accadimento umano mediante versi di ineguagliabile compattezza, magnifici e colmi di metafore radiose. Savitri è forse la più profonda opera artistica del mondo nell’espandere la mente dell’uomo verso l’Assoluto».

Prof. Raymond Frank Piper
(Docente presso la Syracuse University)


«Un’epopea sublime, risplendente del messaggio dell’Immortalità».

Dilip Kumar Roy
(musicista e poeta)


«Savitri non è un prodotto della fantasia o del pensiero filosofico, ma la visione e la rivelazione dell’attuale struttura del Cosmo interiore e del viaggio della vita nella sua sfera peculiare lungo la Scala dei Mondi rivelata ai nostri occhi — mondi di Luce al di sopra, mondi di Oscurità al di sotto —, mostrando, al contempo, la vita tutt’intorno nella sua ascesa della scala sotto l’occhio vigile degli Dei cosmici che risplendono dai tempi immemoriali. La sua poesia risulta in effetti la piena manifestazione del Logos e non costituisce una mera iridescenza che poggia su qualche assunto circoscritto, ma la mirabile struttura del grande Cosmo, dell’Adorato che vi si rivela, manifestandosi pienamente, nella sua più compiuta magnificenza».

Krishnaprem (Ronald Nixon)
(scrittore)


«Savitri è un’epopea magnifica che inaugura una nuova èra di creazione poetica. Essendo il capolavoro del più grande mistico dei nostri tempi, una mera comprensione intellettuale risulta insufficiente. Il suo significato o, meglio, la sua realtà, deve essere percepita. Occorre permettere alla sua vibrazione di penetrare nel nostro intimo, è necessario far sorgere in se stessi il potere di visione per vedere direttamente quanto il Poeta intende mostrarci».

A.B. Purani
(scrittore)


«Savitri è il dispiegamento di una suprema visione dell’Essere nel Divenire. È un pellegrinaggio nell’Infinito, un viaggio verso l’eternità. Savitri appartiene al futuro, quel futuro che già inizia a manifestarsi nel nostro tempo nei flussi di una Nuova Coscienza. Savitri è l’odissea della vita divina. È il periplo dello Spirito incarnato a partire da quell’ora “che precede il risveglio degli Dei”, lungo infinite distanze di tempo per percepire e realizzare l’amore e l’unità dell’intero esistente nella verità di un’eterna Aurora d’oro».

V. Madhusudan Reddy
(scrittore)


«Mi sono posta all’ascolto della Rivelazione di Savitri, il poema epico di Sri Aurobindo, e ho constatato che si tratta davvero di un’Apocalisse di tesori dell’esperienza spirituale della perfetta esistenza divina».

Judith Tyberg
(scrittrice)


«Molti sono i suoi splendori, innumerevoli come le stelle nel cielo.
È necessario il più potente telescopio possibile posto sulla cima di una montagna, oppure occorre inviare uno Hubble nello spazio per osservare l’universo illimitato e, alla fine, esso ancora supera la nostra capacità di osservazione. Così avviene pure per Savitri. Galassie dopo galassie si estendono oltre la nostra più ardita comprensione. Lo stupore ci coglie e il cielo notturno comincia a mostrare i propri splendori, ma resta pur sempre l’Ignoto interminabile che si dilata all’infinito.
Questo è Savitri».

R.Y. Deshpande
(scrittore)


«Savitri intende creare in proporzioni massicce quel tipo di poesia che, nelle intenzioni critiche pubblicamente espresse dall’Autore stesso, designano i piani soprarazionali — vale a dire quella gamma di piani di coscienza cui alcuni antichi testi fanno allusione, considerandoli celati al di sopra dell’umano e in possesso di una luce conoscitiva intrinseca e dell’esperienza spontanea dell’Infinito».

K.D. Sethna
(scrittore e poeta)


«Nell’intera poesia universale, Savitri occupa un posto d’eccezione. È un’epopea magistrale; la piena voce di potere dell’Avatar — dell’Amore, della Bellezza, della Conoscenza integrale. Abbandonarsi a Savitri, aprire il proprio cuore e tutto il proprio essere a esso, equivale a donarsi al Divino, ricevendo ricchezze inestimabili e sconfinate».

Jesse Roark
(poeta)


«I ritmi di Savitri corrispondono ai passi che echeggiano nei corridoi dell’anima. Ciascuna tematica di Savitri rappresenta il più profondo segreto di ognuno di noi, il proprio più intimo contatto con l’Universale e il Transcendente».

Ruud Lohman
(scrittore)


«Sri Aurobindo ha reso possibile l’impossibile. Il suo Savitri è un’epopea cosmica e riguarda tutte le donne e gli uomini di tutti i tempi».

A.N. Dwivedi
(scrittore)


«È un errore considerare Sri Aurobindo un moderno, così come sarebbe sbagliato porlo fra gli antichi. È al di là del tempo: accoglie tutto ciò che è di valore del passato come pure del presente. Ma, essenzialmente, è un poeta del futuro. La poesia che ha creato in Savitri risulta ostica alla comprensione media attuale. Infatti, Savitri non è una composizione di un semplice poeta, ma del Poeta e del Veggente del sopramentale, incaricato a compiere il prossimo passo nell’evoluzione dell’uomo».

Rajanikant Mody
(scrittore)


«Ma, in conclusione, Savitri resta inesauribile, incarnando nel suo messaggio superlativo “un Sole immortale che s’irradia sul futuro” e tutte le nostre critiche non sono altro che umili approcci e tributi. In definitiva, ci si inchina all’epopea stessa, al suo potere alchemico e alla sua gloria».

Prema Nandakumar
(scrittore)