KALIGONE

recital di musica e poesia

- PROGRAMMA -

Kaligone è un recital per chitarra e voce, davvero unico nel suo genere.

Tommaso Iorco, essenzialmente un poeta (dall’età di nove anni), si esibisce sovente in veste di regista e di attore teatrale, ma qui è anche chitarrista classico (ha iniziato a suonare a dodici anni, ammaliato dalle sonorità di questo strumento a corde), oltre che traduttore delle liriche sublimi di Sri Aurobindo che ha scelto di interpretare, offrendo sia l’originale che la propria traduzione italiana.

Il programma è costituito da otto liriche e, parallelamente, da otto brani di chitarra classica.

Con l’intento di specchiare l’alàp indiano, tutto prende inizio da un adagio di grande respiro che trae la sua essenza da un mordente eseguito al modo di una serenata oscillante fra l’esaltazione e la meditazione, con una lenta cadenza, tranquilla e sognante: si tratta di Aranjuez, ma pensée di Joaquin Rodrigo. Mentre la poesia di apertura costituisce una ideale immersione nella grande avventura di Mère e Sri Aurobindo, quell’avventura della coscienza e della gioia cui siamo tutti, in un modo o nell’altro, coinvolti –Descent (“Discesa”).

È poi la volta dell’atmosfera sospesa e magica di Gymnopédie, di Erik Satie, in perfetta sintonia con l’asciuttezza stilistica della breve lirica One Day (“Un giorno”).

La suggestiva melodia Por ti mi corazon, di Manuel Ponce, si trova felicemente accoppiata con i versi di Moon of Two Hemispheres (“Luna di due emisferi”).

Irrompe quindi il ritmo sincopato del ragtime, con Bethena, un valzer di Scott Joplin, per incorniciare la poesia The Other Earths (“Le altre terre”).

Con l’ennesimo cambio repentino di colori timbrici, l’inconfondibile melodia della ben nota Romance attribuita a Antonio Cano sposa i versi di The Inner Sovereign (“Il sovrano interiore”).

La celebratissima composizione La Paloma, struggente habanera di Sebastián Yradier, è posta in significativa relazione con l’intensa riflessione sulla morte di Life and Death (“Vita e morte”).

Toni decisamente cupi si aprono con Homenaje di Manuel de Falla, per preparare l’atmosfera della poesia autobiografica The Pilgrim of the Night (“Il Pellegrino della Notte”), incentrata sul “cammino della discesa” intrapreso da Mère e Sri Aurobindo.

In chiusura, le note del tango-romanza Nostalgias di Juan Carlos Cobian (conosciuto come “lo Chopin del tango”) si sposano con quelle della lirica In the ending of time (“Alla fine dei tempi”).

Oltre un’ora di autentico godimento e insieme di indubbio impegno creativo, come nello stile dell’autore di questo intenso recital. Un degno omaggio alla Bellezza evocata dal termine greco Kaligone utilizzato come titolo.

UNA PRODUZIONE
aria nuova