CUCCIOLI DI FOCA

a cura della redazione di arianuova.org

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Marzo 2006

Anche quest’anno, puntuale come un orrendo rituale, si è aperta la nuova stagione di caccia alle foche, il più grande e crudele massacro di mammiferi marini nel mondo. Una violenza e una barbarie autorizzata dal Department of Fisheries and Ocean Canadese che, non soddisfatto dell’enorme massacro compiuto nel passato triennio, ha deciso di innalzare il numero di foche che i cacciatori possono uccidere a 335 mila. La caccia alle foche nel “civilissimo” Canada è la più grande strage di mammiferi marini al mondo: nel triennio 2003-2005 il Governo canadese ha autorizzato l’uccisione di quasi un milione di foche.
Si tratta di una carneficina orrenda e disumana nei confronti di cuccioli di foca inermi, barbaramente uccisi a colpi di bastone per vendere la pelliccia.
In soli cinque giorni, dal 25 al 30 marzo, i cacciatori del Golfo di San Lorenzo hanno già superato di circa mille animali la quota stabilita per le uccisioni dei cuccioli di foca. Il Department of Fisheries canadese si è trovato così costretto a chiudere la caccia in quell’area.
Ma la cosa più agghiacciante è che non si tratta affatto di una novità. Già nel 1967 avvenivano questi massacri sistematici. Mère ne parla inorridita nella sua Agenda, volume X, alla data 11 ottobre 1969:

«Ah, in questi giorni mi hanno raccontato una storia spaventosa. In che abissi è sprofondata l’umanità!… da non credere. La sai la faccenda dei cuccioli di foca?
Le foche — una certa specie di foche — alla nascita sono tutte bianche e restano così per varie settimane, poi cambiano il pelo e diventano grigie: grigie o giallastre, come i genitori. Beh, adesso vanno di moda le pellicce bianche, e c’è gente… commercianti, che… Le foche al momento del parto si radunano su un’isola su nel Nord, a migliaia, ma ogni madre partorisce un solo piccolo. Allora questi commercianti vanno lì con le loro navi e tutto quel che occorre, e quando nascono i piccoli li ammazzano — migliaia alla volta. Ci vogliono una decina o una quindicina di pelli per fare una pelliccia… Così li massacrano. Ma perché la carneficina non venga a costar troppo li massacrano a colpi di bastone sulla testa, li scuoiano con dei coltellacci e gli tolgono la pelle lì per lì; li scuoiano ancora vivi…
Cioè… pare che i piccoli urlino: insomma, non sono ancora morti. Sembra sia una cosa…
È successo che il reporter di una televisione è capitato da quelle parti senza sapere niente di questa faccenda. C’era andato per filmare altre cose, ed è capitato in piena carneficina. Beh, ne è rimasto talmente sconvolto che ha deciso di far finire questi massacri. Così da circa due anni conduce una campagna in tutto il mondo — in televisione e con ogni altro mezzo — perché la gente intervenga. Avevano fatto pressioni sui Governi (succede nel Canada del Nord e in Norvegia, mi pare, in certe isole perennemente gelate) e avevano ottenuto dal Primo Ministro del Canada che invece di ucciderli, diciamo così, a bastonate, li uccidessero con la nafta, che sembra li asfissi in pochi minuti… Ma quelli hanno risposto che la nafta è troppo cara e hanno chiesto al Primo Ministro (siamo a livelli davvero abissali, sai) di togliere la proibizione. E lui l’ha tolta! Ha dato il permesso di continuare a massacrarli in quel modo… Dicono che le madri (sono lì, capisci, li hanno appena partoriti), che li stanno allattando, tentano di difenderli — allora le accecano perché non vedano cosa succede… Devo dire che quando me l’hanno raccontato ho visto un’umanità che sta andando a picco in un… abisso d’ignominia.
Adesso stanno preparando un nuovo movimento di protesta, mi hanno portato gli incartamenti relativi, con grandi foto di questi cuccioli di foca: sapessi come sono simpatici! E che occhi intelligenti hanno, da non credere! Quando ho visto le fotografie non sapevo ancora niente di tutta questa storia, ma mentre le guardavo ho detto: “Oh, che bel cucciolo!”. Ho visto subito quanto era ricettivo, proprio stupendo, un cucciolo stupendo! Insomma, ci sono le foto di questi cuccioli e la foto del farabutto che organizza il loro massacro, c’è la foto del reporter, poi dei cartelli in cui è riprodotto il viso di uno di quei cuccioli, con su scritto in alto, in francese e in inglese: “Lasciate vivere i cuccioli di foca”. Ecco. E in basso c’è lo spazio per firmare. Sul retro c’è uno spazio dove ognuno, se vuole, può scrivere qualcosa di suo. Mi hanno chiesto se io volevo firmare, ho risposto di sì. Una di queste petizioni era indirizzata al ministro norvegese della Pesca, un’altra al ministro della Pesca del Canada, un’altra al Primo Ministro canadese. Allora ci ho messo il mio timbro: ‘La Madre, Ashram di Sri Aurobindo’ e ho firmato senza aggiungerci altro. Gliela manderemo così.
Ma quando mi hanno raccontato tutta la storia… mi è venuto da chiedermi: “Perché? Perché?…” Quelle madri foche che devono sopportare tutto questo… il dolore di tutti quegli animali, l’orrore, lo spavento di tutti quegli animali… Quelle madri che se lo portano addosso — e che sogni devono fare!… Incredibile.
Pare che adesso sia di moda andare alla festa con una piccola stola fatta di due o tre pelli di quelle povere bestiole…
Gli uomini stanno impazzendo!
Ovviamente, lì nel Nord c’è questo genere di efferatezze: ma è solo UN esempio, una specie di sintesi di quel che sta combinando dappertutto sulla terra questa mentalità IGNOBILE… L’ho proprio visto. Ma è qualcosa che si è come cristallizzato in questo modo per provocare una reazione.
Oh, quei cuccioli!…
Le foche sono animali molto evoluti, non sono tra quelli incoscienti. Ce n’era una, sulla copertina, con due occhi che ti guardavano così, una delizia era!…
Sicché la storia delle foche mi ha messo in contatto con tutta questa crudeltà».

A QUARANT’ANNI di distanza, i Governi di alcuni paesi stanno iniziando timidamente a porre dei veti per il commercio di pellicce di foca nei loro paesi!
L’uomo ha proprio perso ogni traccia di umanità.
La morte a cui vanno incontro questi animali è la più violenta e crudele immaginabile: un team di veterinari indipendenti ha documentato che il 42% delle foche esaminate erano state scuoiate vive, e il 40% viene colpito ripetutamente prima di morire.

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In questi giorni circola nel mondo un video choc nel quale si vede una mamma come impazzita che stringe forte al petto come solo una mamma può fare il proprio cucciolo. Lo attacca penosamente ai capezzoli nel tentativo di allattarlo. Disperatamente cerca di rianimarlo. Poi, dopo più di un’ora di tentativi, quando capisce che il suo piccolo, tutto inzuppato di sangue, è ormai senza vita, lo adagia sulla neve e lì, gemendo, ha atteso. E la morte, per lei, come prima per il suo cucciolo, è arrivata terribile, a furia di bastonate.

Potete scrivere all´Ufficio Stampa dell´Ambasciata del Canada in Italia ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) e al Primo Ministro del Canada ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ). Questo il testo che proponiamo:

«Esprimo tutta la mia indignazione e il mio orrore per l´intenzione del Governo canadese di attuare una ulteriore mattanza di cuccioli di foca. Ciò che come Governo vi state accingendo ad autorizzare non è in alcun modo giustificabile o legittimabile; sarà una vera e propria strage, un massacro, un inutile bagno di sangue il cui orrore farà il giro del mondo, arriverà nelle case di chi, come noi, non potrà mai dimenticare. Non rovinate l´immagine, l´ammirazione, il rispetto che tutti noi abbiamo per la Vostra grande e bella nazione; dateci un segno di civiltà, dimostrate a tutto il mondo che, anche in Canada, la vita, sotto qualunque forma si manifesti, ha un valore ed è considerata degna di rispetto e di protezione. Solo Voi potete fermare e impedire il massacro; il mondo attende da Voi un gesto di umanità».

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Brian Davies, fotografo, documentarista e fondatore della IFAW assistette una volta all’uccisione di un piccolo di foca:
«Aveva appena otto giorni. Era solo una palla di pelo bianco con due grandi occhi neri. Si avvicinò strisciando sul ghiaccio verso la prima figura umana che vide. Come tutti i cuccioli era allegro e curioso verso tutto ciò che lo circondava.
Ma quell’uomo gli fracassò il cranio con una mazza da baseball e lo scuoiò vivo sul ghiaccio. Le sue grida e quelle della madre mi trafissero lo stomaco.
Quando lo strazio finì, vidi un piccolo cuore che batteva in un corpo senza più pelle. La madre disperata si abbandonò accanto a lui sulla neve rossa.
Dai suoi occhi lucidi scesero grosse lacrime. E io piansi accanto a lei.».

Ogni anno, di questi tempi, il governo canadese apre la mattanza. Si comincia dal grande nord, dove le popolazioni aborigene come gli Inuit possono ammazzare 10.000 esemplari.

Concludiamo con le parole con cui Mère stessa chiude le sue riflessioni:

«Ah, mostruosi sono gli esseri umani; gli animali non arrivano mai a tanto».

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