SEMINARIO DI TOMMASO IORCO

CANTARE CON IL CORPO,
DANZARE CON LA VOCE

(presentazione di Gaia Ambrosini)

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Questo il titolo, apparentemente paradossale, di un seminario teatrale su VOCE & CORPO che Tommaso Iorco ha ideato e condotto ormai in varie parti del mondo, dall’Italia, all’India, alle Americhe (Canada e Messico), sempre suscitando notevole interesse e coinvolgimento — che i fruitori siano attori, o che sia destinato a quanti desiderano imparare a comunicare in modo più efficace e incisivo, il seminario si è sempre rivelato un successo — il suo contenuto essendo applicabile in qualunque situazione, nei rapporti lavorativi o nella sfera privata (Tommaso è anzi stato invitato a condurre alcune lezioni perfino presso una comunità di recupero di ex-tossicodipendenti, in Italia, opportunamente affiancato dallo psicologo del centro, con risultati molto positivi).
Tutte le foto riportate in questo articolo riprendono vari momenti del seminario, in varie palestre o teatri (la foto qui sotto, per esempio, è stata scattata durante la conduzione di un workshop che Tommaso ha tenuto presso il teatro ‘Bharat Nivas’, in India, e rivolto a una compagnia teatrale multietnica, formata da attori indiani ed europei).

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Il lavoro che questo seminario propone si concentra, da un lato, sull’esplorazione del nostro corpo, alla ricerca di una fisicità più spontanea e, di conseguenza, più libera dalla ripetitività della mente meccanica, attraverso una serie di esercizi corporei piuttosto semplici ma di notevole e immediata efficacia; dall’altro lato, sull’approfondimento della fonazione e dell’espressione vocale mediante l’apprendimento di alcune tecniche volte a rafforzare e migliorare quel meraviglioso strumento che è la voce umana.

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Gli aspetti più importanti del seminario — interamente pratico e generalmente articolato in un ciclo di 12 lezioni di quattro ore cadauna — sono:
- l’approfondimento del ‘linguaggio del corpo’, alla scoperta di una fisicità più organica e più consapevole (in particolare mediante lo sblocco della parte centrale del corpo: le regioni dell’addome e del bacino);
- il potenziamento della voce (principalmente attraverso la messa in funzione dei ‘risuonatori fisiologici’ e mediante ‘l’apertura della laringe’);
- lo studio dei moduli espressivi della voce (ritmo, intensità, tono, tempo, timbro, volume), dell’ortofonia (fonazione, dizione, ortoepia) e degli elementi espressivi (la vastissima gamma interpretativa che ci consente di arricchire la chiarezza e la forza del nostro eloquio).
Ovviamente, un seminario intende, fin dal nome, ‘porre dei semi’; non si può pretendere, in soli dodici giorni, di ottenere una completa efflorescenza di tutte quelle potenzialità espressive individuali che, ovviamente, comporta anni di lavoro. Tuttavia, vengono forniti i rudimenti fondamentali, con effetti immediatamente verificabili e che ognuno può applicare in qualunque situazione. Questo, grazie al fatto che vengono privilegiati gli esercizi pratici e ogni singolo partecipante viene condotto a individuare e rimuovere eventuali blocchi (ragion per cui il numero dei partecipanti è limitato a non più di venti individui), mentre gli aspetti più teorici (primo fra tutti l’ortoepia) saranno solo accennati, fornendo alcune schede che il singolo, se vorrà, potrà studiare per proprio conto.
Quando invece sopraggiunge l’esigenza (da parte degli organizzatori o dei partecipanti) di estendere la durata del seminario, questo allora si può anche trasformare in un vero e proprio corso, in grado di affiancare un intero ciclo formativo tenuto all’interno di una scuola teatrale, parallelamente alle altre materie che generalmente vengono approfondite in una normale scuola di teatro (recitazione, canto, espressione corporea, improvvisazione, dizione, mimo, danza, storia del teatro, trucco, tai-chi, ecc.).

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Il seminario utilizza in massimo grado, come mezzo di apprendimento, l’aspetto ludico (“imparare divertendosi”) ed è basato su esercizi che qualunque individuo mediamente sano può praticare (in una fascia di età compresa grosso modo fra i 15 e i 65 anni), ottenendo risultati in tempi brevi. Molti, fra i non-attori, a fine seminario ringraziano dicendo di avere finalmente “ritrovato” la loro vera voce (mentre fino a quel momento credevano magari di essere ‘stonati’ e di possedere una ‘brutta’ voce) o una maggiore spontaneità corporea, una più naturale fluidità nei movimenti. Ognuno di noi possiede infatti un suo timbro vocale, il quale tuttavia può essere reso più completo e ricco grazie all’utilizzo dei risuonatori fisiologici o mediante alcuni semplici accorgimenti volti alla rimozione di alcune cattive abitudini instauratesi nel corso degli anni (soprattutto di natura emotiva e psicologica). Chi, per esempio, possiede una voce eccessivamente nasale, si meraviglierà di scoprire quante nuove coloriture e quanta profondità può apportare al proprio timbro, rendendolo più naturalmente pieno e gradevole.

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In realtà, generalmente noi prestiamo troppa poca attenzione alla nostra voce e alla nostra espressività corporea, mentre è ormai risaputo (psicologi e antropologi lo hanno ampiamente provato negli ultimi decenni) che solo una minima parte delle informazioni che ci pervengono da un discorso proviene dal linguaggio verbale; la maggior parte giunge dal tono della voce e dal cosiddetto linguaggio non verbale, che è per l’appunto il linguaggio del corpo.
Nella vita di tutti i giorni tendiamo perlopiù a limitare il nostro linguaggio corporeo a una gestualità convenzionale e meccanica, mentre – sia pure a livello inconscio – comunichiamo tutta una serie di ‘micro-messaggi’ che esprimono il non-detto (e che forse non avremmo nemmeno il coraggio di dire, o addirittura che vorremmo tenere ben nascosto!). Ebbene, il seminario non studia a tavolino tali meccanismi (a questo scopo, esistono diversi testi specializzati), ma fornisce alcuni strumenti (che talvolta si rivelano dei veri e propri “segreti di pulcinella”) per imparare a diventarne coscienti e a migliorare la nostra espressività corporea.
Peraltro, sappiamo bene che l’educazione scolastica non ci insegna a usare la voce nel modo giusto, a pronunciare nel modo corretto i fonemi della lingua italiana, a modulare la voce in direzione di una giusta espressività né, tanto meno, a scoprire l’intima e affascinante relazione esistente fra voce e corpo. Il seminario tenta perciò di colmare simili enormi lacune.

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Se è vero che nulla può sostituire la convinzione interiore e la ‘verità’ di quanto diciamo (il presente seminario non è affatto finalizzato a camuffare o nascondere la mancanza di sincerità, sia ben chiaro), è altrettanto vero che noi possiamo acquisire una conoscenza delle nostre capacità espressive tale da permetterci di comunicare in modo più incisivo e con la giusta naturalezza, trasmettendo in modo più adeguato e consono la nostra convinzione interiore.

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